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Pubalgia: cause, sintomi e cura

22 Ottobre 2019 by Tommaso Giacco0
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Se stai leggendo questo articolo, probabilmente tu, o qualche tuo amico ha saputo di soffrire di pubalgia. Se vuoi capire quali sono i fattori che scatenano questa problematica, quali sono i sintomi di una persona che soffre di pubalgia, ma soprattutto quali sono le cure più adatte che possono permetterti di ritornare senza problemi all’attività sportiva, ti basterà proseguire nella lettura di questo articolo che vuole essere una guida semplice, pratica e comprensibile anche a chi non è del settore riabilitativo.

Pubalgia: quali sono le cause?

La pubalgia è un sintomo comune negli atleti, in particolare in quelli che svolgono sport in cui si deve calciare un pallone ed in cui si richiede continui cambi di direzione e velocità. La casistica sportiva nella letteratura internazionale riporta un’incidenza media nei vari sport dal 5 al 15% di tutti gli infortuni.

Gli sport più a rischio sono:

  • calcio
  • tennis
  • rugby

a causa del tipo di gesto atletico sport specifico e ai carichi di lavoro intensi che provocano scompensi a carico del bacino.

Molto spesso, la debolezza dei muscoli adduttori e dei flessori di coscia, predispone allo sviluppo della pubalgia, soprattutto quando l’incremento del carico di lavoro in allenamento NON è stato graduale. Questo porta allo sviluppo di una “tendinopatia reattiva” a carico dei tendini degli adduttori con dolore limitante. La pubalgia, può quindi essere considerata una PATOLOGIA DA SOVRACCARICO.

Quali sono i sintomi?

I sintomi comuni di chi soffre di pubalgia, sono:

  • dolore nella zona inguinale
  • dolore presente soprattutto a “freddo” che migliora con il riscaldamento ma peggiora a fine attività
  • dolore maggiore il giorno dopo un’attività intensa
  • dolore soprattutto nel cambio di direzione verso il lato opposto al lato del dolore

I sintomi peggiorano con il passare del tempo, se l’atleta non viene curato in modo corretto. Molto spesso nei soggetti che soffrono di pubalgia da più di 3 mesi, all’esame ecografico, si possono notare delle alterazioni della struttura del tendine che è andato in una fase che può essere definita di “mancata riparazione”, con la degenerazione di alcune fibre del tendine stesso.

NIENTE PAURA!!!

Anche in tal caso è possibile curarla, solo ci vorrà un pò di tempo in più al fine di ripristinare la normale morfologia del tendine e rieducarlo in modo corretto allo sforzo richiesto. E’ in questa fase che è consigliabile rivolgersi ad un fisioterapista esperto per la corretta gestione del carico, prerequisito FONDAMENTALE per la guarigione.

Pubalgia: come si cura?

Ora che hai capito quali sono i fattori predisponenti, le cause e i sintomi, passiamo a comprendere la parte che probabilmente ti interessa di più!

Come si cura in MODO CORRETTO la pubalgia?

Facciamo chiarezza innanzitutto su come NON si cura questo disturbo!

Le terapie strumentali come Tecar, Laser, Ultrasuoni e Magnetoterapia, si sono dimostrate INEFFICACI e NON aggiungono alcun beneficio in termini di tempo e di miglioramento dei sintomi nei soggetti che soffrono di pubalgia. Esse rappresentano piuttosto un gran spreco di soldi e se non viene eseguito il trattamento fisioterapico corretto, il rischio è di sviluppare quella “tendinopatia in mancata riparazione” di cui parlavamo qualche riga più in alto.

Le infiltrazioni di cortisone spesso sono inefficaci se non dannose, in quanto mascherando il dolore a causa dell’effetto del farmaco, fanno in modo che l’atleta non si accorga di quali sono le attività provocative e dannose per il tendine. Così facendo, finito l’effetto antidolorifico del farmaco, il dolore si ripresenta in maniera ancor più accentuata.

La cura corretta è rappresentata dalla combinazione di:

  • Terapia Manuale al fine di eliminare le tensioni sui muscoli adduttori
  • Gestione dei carichi di lavoro e modifica delle attività provocative in base al tipo di attività svolta
  • Esercizio terapeutico di potenziamento specifico secondo determinate e strutturate regole da seguire nella maniera più precisa possibile, come indicato dal fisioterapista esperto in riabilitazione sportiva.
  • Reintroduzione graduale all’attività sportiva e al gesto sport-specifico in campo, in collaborazione con il proprio allenatore/preparatore atletico.

 

Avrai compreso che questo disturbo è curabile, ma necessita di una grande esperienza in ambito fisioterapico. Presso la nostra struttura FisioPro di Correggio (clicca qui per accedere al sito web), potrai richiedere una valutazione del tuo problema e impostare insieme al tuo fisioterapista di riferimento il programma terapeutico più adatto e specifico a te.

  • Clicca qui per prenotare online a Correggio oppure chiama al 3208354491

 

INDIRIZZO:

  • FisioPro Correggio, Via Carletti 2/a – Correggio (RE)

 

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