La tendinopatia achillea è una condizione patologica che si presenta a carico del Tendine d’Achille, con dolore nel punto di inserzione del tendine sul calcagno (dietro al tallone) o a volte a circa metà del tendine, con un’estensione della zona dolorosa di circa 2 cm.
Le caratteristiche che distinguono tale patologia sono:
- dolore di notte (in fase acuta, i primi 3-5 giorni)
- dolore mattutino
- dolore che migliora camminando o “scaldando il tendine”
- dolore che peggiora alla fine dell’attività (“raffreddandosi”)
PERCHE’ SI SVILUPPA QUESTA CONDIZIONE DI TENDINOPATIA ACHILLEA?
Si è visto che la maggior parte delle volte, questo problema si presenta per una scorretta gestione del carico di lavoro:
- svolgimento di un’attività alla quale non siamo abituati
- aumento del carico (numero di ripetizioni, distanza percorsa, aumento della velocità della corsa) non graduale
- cambio delle calzature
Spesso il paziente trascura questa problematica, proprio per la peculiare caratteristica che quando il tendine si “scalda” il dolore diminuisce o sparisce. Tutto questo però provoca nel tempo una degenerazione delle fibre del tendine, fino a (nei casi più gravi) alla rottura parziale o totale del tendine, che richiede quindi un’intervento chirurgico di riparazione detto tenodesi.
COME CURARE IL TENDINE D’ACHILLE?
I farmaci (antinfiammatori) non sono indicati per la cura di questa patologia, in quanto coprono i sintomi dolorosi e aumentano il rischio da parte del paziente di fare attività che richiedono un carico di lavoro non adeguato non sentendo dolore sotto copertura farmacologica. Lo stesso avviene in caso di infiltrazioni di cortisone che per lo più cristallizzano il tendine e lo espongono a maggiore rischio di rottura (soprattutto sul tendine già degenerato) nell’arco delle prime 6 settimane dalla somministrazione.
Le infiltrazioni di PRP (fattori di crescita) oltre che costose si sono rilevate poco efficaci nella cura di questa condizione tendinea.
Le terapie strumentali come Tecar, Laser, Laser Yag ad alta potenza, Ultrasuoni, ecc NON sono efficaci come qualsiasi altra terapia passiva, in quanto non potenziano il tendine. Inoltre tali terapie se associate all’esercizio terapeutico, che rappresenta la scelta migliore, non aggiungono nessun vantaggio in termini di riduzione del dolore e tempi di guarigione. Soldi buttati insomma!!!
LA CURA migliore al momento descritta in letteratura è data da un programma terapeutico basato sulla correzione dei fattori biomeccanici predisponenti al sovraccarico tendineo (valutazione delle calzature e del corretto schema motorio), dall’esercizio terapeutico isotonico o eccentrico, in base alla fase di tendinopatia:
- reattiva
- mancata riparazione
- reattiva su una mancata riparazione
- degenerativa
graduato dal fisioterapista esperto con regole specifiche di rispetto del dolore
L’esercizio terapeutico prevederà una progressione di carico che parte dal gesto selettivo fino ad arrivare a quello pliometrico ed esplosivo sport-specifico e funzionale.
Curare un tendine non è semplice, si rischia di spendere tanti soldi e di perdere tanto tempo.
Affidarsi ad un Fisioterapista esperto di tendinopatie è la scelta migliore per la propria salute e perchè no, anche in termini economici.
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